Il suono è parte della nostra vita e spesso addirittura fondamentale. Cosa sarebbe la vita se non esistesse la parola la musica e il canto. Tuttavia i suoni troppo forti costituiscono un pericolo ed esiste anche il rumore costituito da suoni fastidiosi, inutili e indesiderati: tutti possono avere effetti sanitari gravi ed irreversibili sull’organismo e costituiscono il primo fattore inquinante.
Il rumore viene misurato in decibel (dB) e definito secondo livelli di esposizione equivalenti (Leq) che in pratica sono i livelli medi nell’iintervallo considerato, secondo una specifica curva standard indicata dalla lettera A.
Suoni e rumori sono onde emesse a specifiche frequenze. L’orecchio umano può percepire quelli compresi fra 20 e 20.000 Hz, ma si tratta di limiti teorici e nella maggior parte dei casi l’orecchio percepisce suoni entro ambiti molto più ristretti. Le frequenze musicali variano fra il DO2 di 66 Hz e il DO8 di 4186 Hz e gli strumenti musicali possiedono specifici spettri tonali che abbracciano raramente molte scale. Persino il pianoforte non riesce a coprire l’intera gamma tonale.
La percezione delle frequenze è massima nei bambini ma peggiora rapidamente con la crescita e in età avanzata la riduzione dell’efficacia del nostro sistema auditivo è importante. Ciò deriva dal naturale degrado fisiologico ma anche dalla sovrapposizione degli effetti negativi dell’esposizione a suoni e rumori troppo forti.
La curva ponderata (A) riproduce la sensibilità dell’orecchio umano ai suoni in rapporto alle frequenze.
La voce umana si estende normalmente fra 100 e 1500 Hz e dal grafico possiamo rilevare che la percezione migliore è per frequenze intorno ai 4000 Hz. Dobbiamo considerare che i valori in dB si misurano in scala logaritmica e che una differenza di 3 dB raddoppia o dimezza il volume del suono. A bassi livelli (voce sussurrata curva 30 dB) possiamo sentire 8 volte meglio un suono a 4000 Hz rispetto ad uno di 1000 Hz che viene preso come riferimento base. Un sussurro a 9000 Hz viene percepito 8 volte peggio e uno a 20 Hz circa 130000 volte di meno.
Per questo motivo gli impianti di riproduzione musicali dispongono di una funzione specifica (loud) che esalta le frequenze estreme basse e alte a volumi contenuti per renderle comparabili a quelle tra i 500 e i 6000 Hz che a basso volume predominano. Ad alti livelli sonori la curva si appiattisce molto e per questo i pieni orchestrali a teatro divengono emozionanti.
Il traffico di veicoli, aerei e treni insieme alle attività produttive (artigianali e industriali) alla musica, alle grida e agli elettrodomestici sono le principali cause di inquinamento acustico alle quali si sommano i danni auto-inflitti ascoltando telefoni, radio e televisione a volumi troppo elevati a lungo.
Gli effetti dei suoni troppo forti
La reazione agli stimoli sonori è personale e influenzata dall’ambiente. L’abitudine conduce all’assuefazione e ad una maggiore sopportazione ma i danni fisiologici non mutano.
Indipendentemente dal fatto che si tratti di rumore, musica, conversazione o altro, qualsiasi suono produce se troppo elevato:
- sensazione di fastidio
- difficoltà nella comunicazione
- caduta di attenzione, concentrazione e produttività
- difficoltà ad addormentarsi e risvegli indesiderati
- effetti negativi sul comportamento sociale
- danni patologici come stress, ipertensione, ischemiche, aggressività
- disfunzioni del sistema auditivo con acufene e sordità.
(Ndr: L’acufene o tinnito è l’insorgere patologico di suoni apparenti non causati da sorgenti esterne ma da disfunzioni degli organi acustici)
I fenomeni transitori iniziali si traducono in danni permanenti e degrado progressivo irreversibile. L’esposizione a suoni eccessivi di grande intensità oppure di livello inferiore ma prolungati genera sordità temporanea che può essere recuperata con il riposo e il sonno in ambiente silenzioso, poi stati di affaticamento persistenti con riduzione della sensibilità e disturbi auditivi che affliggono per settimane e infine una sordità prima temporanea poi cronica irreversibile.
I traumi acustici da eventi occasionali sono spesso temporanei mentre quelli ripetuti, anche se di minore intensità conducono a disfunzioni permanenti.
dB | Descrizione | |
10 | respiro | |
20 | ticchettio dell’orologio | |
30 | conversazione sussurrata | |
40 | biblioteche e ambienti silenziosi | |
50 | pioggia lieve | |
60 | conversazione pacata | |
70 | traffico cittadino | |
80 | musica a volume contenuto | |
90 | camion e trattori | |
100 | treni e moto | |
110 | pieno orchestrale e grida | |
120 | tuono | |
130 | motori a getto |
L’esposizione sino a 75 dB (riferita alla curva di compensazione A) viene considerata sicura perché 75 dB (A) generano danni solo dopo un esposizione giornaliera di 4 ore per 80 anni o di 8 ore al giorno per 40 anni.
Oltre i 75 dB (A) il rumore diviene dannoso e genera stress con alterazioni del respiro e del battito cardiaco, ipertensione, aumento di acidità gastrica e disturbi del sistema nervoso centrale oltre ai danni agli organi dell’udito.
Il rumore modifica la qualità della vita, il comportamento sociale, lo sviluppo e la capacità di apprendimento e l’inquinamento acustico va tenuto sotto controllo.